Autonomia é cosa nostra

Autonomia é cosa nostra1

Che Guevara diceva che la pazienza e l’ironia sono le vere armi del rivoluzionario e Benigni ci ha dimostrato che l’umorismo ci puo’ salvare la vita anche nelle situazioni drammatiche, almeno nei film.

Per questo motivo ho fortemente apprezzato la dura presa di posizione sull’affaire SEL del PD di Merano che, da quando e’ stato cacciato all’opposizione per avere alzato troppo la cresta durante le ultime trattative di giunta con l’SVP e prontamente sostituito dal Centrodestra meranese – che con questo comportamento conferma che, flaianamente, gli italiani sono sempre i primi a portare soccorso … al vincitore ! -, torna a dire cose di sinistra, le stesse cose che hanno sempre detto i partiti autonomisti quando non erano al governo.

Ed e’ un vero peccato che gli stessi partiti, quando sono cooptati dall’SVP a ricoprire i ruoli marginalissimi che questa eccezionale autonomia decentrata e la sua centralistica attuazione hanno riservato agli altoatesini, si dimentichino di tali affermazioni ed addirittura accusino chi le fa di essere antiautonomista e nazionalista, ridicolizzando ulteriormente la politica, se ce ne fosse ancora bisogno.

Per questo motivo ho fortemente apprezzato la dichiarazione del padrone del maso sull’affaire SEL, quando dice che il ruolo della SV/Provincia di giudice e giocatore in fin dei conti e’ utile a tutti, perche’ garantisce il controllo dell’energia alle popolazioni, tutte le popolazioni locali, sottraendole ai grandi gruppi nazional/italiani, accusando di egoismo localistico le amministrazioni comunali che si vedono scippare le centrali.

Ed e’ un vero peccato che lo stesso personaggio si dimentichi che il suo partito giustamente ha fatto una lotta ventennale usando tutte le armi lecite della politica ed anche le armi illecite della violenza per avere un’autonomia provinciale reale, lottando contro l’autonomia regionale gestita dai trentini che non delegava nulla alle Province, a dimostrazione che il centralismo non e’ un’esclusiva prerogativa dello Stato, ma puo’ essere esercitato anche dalle regioni, dalle province e forse anche dai comuni.

Per questo motivo ho fortemente apprezzato la relazione di inchiesta sull’affaire IPES, dove si legge di una gestione familistica-paternalistica inappropriata del presidente part-time dell’istituto che gestisce oltre 11.000 alloggi sociali, con 2.942 inquilini morosi, per un totale di 4,5 milioni di €uro di canoni non incassati.

Ed e’ un vero peccato che non si ricordi che il presidente part-time ha ottenuto dal partito la possibilita’ di svolgere contemporaneamente la funzione di sindaco di Bressanone dopo avere abbandonato la meglio retribuita e meno impegnativa poltrona di consigliere provinciale, dovendo affrontare una sfida elettorale comunale dove il partito correva il serio rischio di andare all’opposizione dopo 60 anni, ridicolizzando ulteriormente la politica, se ce ne fosse ancora bisogno.

Per questo motivo ho fortemente apprezzato la recente dichiarazione dell’assessore competente Tommasini sull’affaire IPES, dove si legge di un nuovo management e migliore controlling nella mission dell’IPES, anche per evitare che chi assegna gli appalti sia anche chi ne liquida le fatture dopo avere verificato i lavori piu’ o meno svolti. “Non voglio vedere piu’ funzionari ed impiegati invitati a cena dagli impresari”, ha tuonato durante la conferenza stampa. Ma visto lo stile anglofono ed anglofilo non ha evidentemente escluso pressioni delle lobby durante i brunch.

Ed e’ un vero peccato che non si ricordi di evitare il rischio di questa concentrazione e confusione di ruoli di controllore, concorrente ed assegnatario anche al suo padrone di giunta sull’affaire SEL.

Per questo motivo ho fortemente apprezzato la richiesta dei Verdi di un maggiore decentramento verso i comuni delle competenze relative all’energia ed all’ambiente ed un maggior coinvolgimento delle popolazioni interessate su queste tematiche.

Ed e’ un vero peccato che non si ricordi che un assessore Verde, caso piu’ unico che raro, nella giunta comunale di Bolzano ha deliberato di costruire un inceneritore da 135.000 tonnellate e che, quando il Centrodestra, in questo assurdo gioco delle parti pirandelliano che e’ la politica, ha proposto di svolgere un referendum tra la popolazione bolzanina, colui che si crede l’erede spirituale di Langer invitando a votare per l’SVP alle elezioni per il collegio senatoriale di Bolzano e stando in giunta con lo stesso partito da 15 anni nella stessa citta’, abbia detto pubblicamente che il suo partito – che e’ paladino della democrazia diretta ovunque! – sarebbe stato contrario al referendum, “Per hevitare di honsegnare la citta’ ai fascisti, hompagni!”, ridicolizzando ulteriormente la politica, se ce ne fosse ancora bisogno.

Secondo il sociologo Berger, il comico rappresenta una “sospensione della quotidianita’”, che apre spazi verso realta’ trascendenti, verso il paradiso, che, se esiste, deve essere un posto dove ci si fa delle gran risate.

Forse anche per questo motivo, oltre che per il facile confronto con le disastrate realta’ italiche, l’iper Ipes Autonome SVProvinz Bozen e’ sempre ai primi posti nelle classifiche relative alla qualita’ della vita.

Bolzano, 7 dicembre 2010.

Giorgio Delle Donne

1 Editoriale pubblicato sull’«Alto Adige» il 9 dicembre 2010.