Moratti è qui

La Moratti è qui1

Grande e dura e’ stata la mobilitazione nazionale del centrosinistra contro l’ipotesi di riforma della ministra Moratti che si manifesta anche con l’attacco, non presunto ma reale, del governo di centrodestra alla scuola pubblica, attuato con una serie di iniziative che possono sembrare prevalentemente di carattere amministrativo, che, se lette complessivamente, risultano essere un preciso disegno politico. Proviamo ad elencarne alcune.

1) Le presidenze sono state accorpate/dimezzate ed i presidi trasformati in manager, con degli stipendi decisamente piu’ alti ma oggettivamente impossibilitati ad occuparsi anche di questioni didattiche.

2) La formazione professionale viene riconosciuta nell’ambito del periodo dell’obbligo scolastico.

3) Gli insegnanti di religione sono stati immessi di ruolo, pur avendo un riconoscimento della Curia che non corrisponde sicuramente ad un titolo di studio. Qualora la Curia ritirasse questo riconoscimento, lo Stato si troverebbe con insegnanti di ruolo senza titolo.

4) Il governo di centrodestra vuole immettere in ruolo migliaia di altri insegnanti senza titolo.

5) Lo stesso governo intende aumentare i finanziamenti alle scuole private, soprattutto a quelle confessionali.

6) Agli insegnanti di ruolo viene proposto di aumentare le ore di presenza frontale, in cattedra, in cambio di un sostanziale aumento di stipendio.

Qual e’ stata invece la politica del governo provinciale del centrosinistra-SVP in questo settore su questi argomenti?

1) Le presidenze sono state accorpate/dimezzate ed i presidi trasformati in manager, con degli stipendi decisamente piu’ alti ma oggettivamente impossibilitati ad occuparsi anche di questioni didattiche.

Obiettivo dichiarato della Provincia e’ quello di arrivare ad una sostanziale equivalenza in termini contrattuali, ma forse anche di organico, tra presidi e direttori degli uffici provinciali.

2) La formazione professionale viene riconosciuta nell’ambito del periodo dell’obbligo scolastico.

3) Gli insegnanti di religione sono stati immessi di ruolo, pur avendo un riconoscimento della Curia che non corrisponde sicuramente ad un titolo di studio. Qualora la Curia ritirasse questo riconoscimento, lo Stato-Provincia si troverebbe con insegnanti di ruolo senza titolo.

Presso la Sovrintendenza esiste anche la figura, unica in Italia, dell’ispettore per l’insegnamento della religione. Anche il secondo concordato Stato-Chiesa, quello siglato dall’ex socialista Craxi, analogamente al primo, siglato dall’ex socialista Mussolini, prevedeva delle eccezioni per i territori gia’ appartenenti all’Impero austroungarico: Bolzano, Trento e Trieste. Ancora negli anni Ottanta, quando l’interpretazione SVP dell’autonomia era ancora piu’ etnica e meno territoriale di quella attuale, DC ed SVP pensarono bene di dare dei chiari segnali in nome della convivenza, considerando per una volta altoatesini e sudtirolesi popolazioni dalla comune e antica religiosita’, obbligandoli a ricevere l’insegnamento religioso diversamente da cio’ che accadeva nelle altre province italiane.

4) Il governo locale continua ad immettere in ruolo migliaia di altri insegnanti senza titolo. Conseguentemente alla provincializzazione della scuola il Patentino di bilinguismo rilasciato da un funzionario dell’Autonome Provinz Bozen vale, per la compilazione delle graduatorie per gli aspiranti all’insegnamento, piu’ di una laurea rilasciata dal rettore di Oxford o di un dottorato rilasciato dal rettore di Cambridge. I giovani laureati e spesso bilaureati e/o in possesso di un dottorato, provenienti dalle altre regioni d’Italia, che giungono nell’atrio della Sovrintendenza, vengono guardati con sussiego dagli indigeni altoatesini, monolaureati ma bilingui patentati, che si sentono superiori degli italiani immigrati, ma evidentemente meno fortunati dei colleghi sudtirolesi, i quali, fino alla fine del secolo scorso (1999), potevano accedere ai ruoli dell’insegnamento anche senza laurea, perche’ il fascismo aveva chiuso le scuole tedesche dell’Alto Adige, settanta anni prima.

5) Lo stesso governo intende aumentare i finanziamenti alle scuole private, soprattutto a quelle confessionali.

Provate a vedere l’entita’ dei finanziamenti del governo locale alle scuole private, e vedrete che nemmeno Formigoni ambirebbe a tanto.

6) Agli insegnanti di ruolo viene proposto di aumentare le ore di presenza frontale, in cattedra, in cambio di un sostanziale aumento di stipendio.

Il nucleo sostanziale del contratto integrativo provinciale consisteva e consiste proprio nell’accettare la disponibilita’ di aumentare il proprio orario di cattedra di 2-4-6 ore in cambio di un consistente aumento di stipendio.

Forse e’ anche per questo che qualcuno si vanta di potere decidere di non attuare la riforma Moratti in Alto Adige. In parte e’ gia’ stata attuata da anni.

Bolzano, 15 settembre 2004.

Giorgio Delle Donne

1 Editoriale pubblicato sull'”Alto Adige” il 16 settembre 2004.