Duemilaetrenta

Suedtirol 2030 1

Roma 28 Febbraio 2035 ore 18, archivio Nucleo Operativo Comitato Censura Audio, sequestro n 61.440.031, brano di contenuto sovversivo n 2.354.779, provenienza Milano blocco Venier, Baraccopoli smantellati, autori processati e condannati a riprogrammazione neuronica, in data 5 Agosto 2031, mix completo.

Corre l’anno 2030, e mi ritrovo che di anni quasi ne ho 60, il mio pizzetto e’ grigio, e di capelli sono senza e Ambra e’ il primo presidente donna. Uhuu !! Il cielo quasi non si vede piu’, si esce con la maschera antigas, sull’autobus c’e’ la business class, e per entrare in chiesa, uhuu, ci vuole il pass. Ormai si parla solo tramite Internet, e il parlamento c’ ha la sede ad Hammamet, ci si spara nella metropolitana, fra Nord e Sud c’e’ la dogana, pero’ tutti si veste Dolce & Gabbana. E la mia mente indietro vola, veloce fila a prima del 2000, tanti anni fa, quando si era in tempo, adesso no, e oltre ai contro c’erano i pro… percio’… ohh… Tanta nostalgia degli anni ’90, quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noe’, era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perche’. C’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme, c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica, c’era la musica, ricordo, la musica, la musica, c’era la musica, la musica.

E mi ricordo, alla fine degli anni Novanta, quando il leader del centrodestra trentino, Andreotti, in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario del primo Statuto di autonomia disse: “Giornata storica per l’autonomia. Abbiamo avuto la conferma dell’ancoraggio internazionale dell’autonomia del Trentino”.

E mi ricordo, pochi anni dopo, quando alcuni esponenti del centrosinistra trentino hanno votato, insieme all’SVP, la legge del razzista Bossi sulla devolution, e quando, al congresso della Margherita trentina, riferendosi alle argomentazioni dell’ex ambasciatore Romano, il senatore Betta disse: “Difenderemo la nostra autonomia anche chiedendo l’intervento di Vienna”.

E mi ricordo, pochi giorni dopo, quando il Consiglio regionale ha approvato la proposta SVP sulla denominazione della Regione, uno degli ultimi e piu’ ricchi e piu’ inutili enti locali, che in italiano suona “Trentino-Alto Adige/Suedtirol” ed in tedesco “Trentino-Suedtirol”, perche’ a volte i nomi non rappresentano le cose, ma sono le cose.

Siamo nell’anno 2030, loro controllano televisione e radio, c’e’ un comitato di censura audio, valutano, decidono, quello che si, quello che no, ci danno musica innocua, dopo il collaudo, ci danno San Remo, presenta ancora Baudo, con i fiori e la scenografia spettacolare, quest’anno ha vinto Bossi che e’ tornato a cantare, corre l’anno 2030, l’Italia ha venduto il Colosseo alla Francia, Venezia affonda, 2030 e un giorno si e uno si scoppia una bomba, 2030 e stiamo senza aria, ma odio ce ne abbiamo in abbondanza, prima divisero Nord e Sud, poi citta’ e citta’, e, pensa, adesso ognuno e’ chiuso nella propria stanza, l’intolleranza danza, non c’e’ speranza, oh… Tanta nostalgia degli anni ’90, quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noe’, era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perche’. C’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme, c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica, c’era la musica, ricordo, la musica, la musica, c’era la musica, la musica.

Ora, nel 2030, i leader dei trentini, dei sudtirolesi e degli altoatesini si chiamano Azim, Mohammed e Ali’, sempre li’ a discutere sulla necessita’ di difendere la sacra identita’ nazionale, contro le contaminazioni.

E mi ricordo quando, alla fine del secolo scorso, i leader dei trentini, dei sudtirolesi e degli altoatesini si chiamavano Kessler, Magnago e Holzmann.

E mi ricordo di quando la Provincia ha iniziato ad espandere le competenze e poi anche i confini. Prima l’SVP ha rivendicato anche la nomina del vescovo: “E’ un uomo importante del Sudtirolo, perche’ devono nominarlo giu’ a Roma?” E i trentini del “centrodestra-centrocentro-centrosinistra” e i veneti ed i lumbard tutti insieme ad invidiare il modello sudtirolese etnicamente ed antidemocraticamente superefficiente ed a cercare di imitarlo.

Poi si sono annessi l’Ampezzano e Livinallongo, dove la lobby degli albergatori ha scoperto che in Sudtirolo gli albergatori ricevono il 70% di contributi a fondo perduto per la ristrutturazione e l’arredamento degli alberghi, e si sono ricordati delle comuni origini storiche tirolesi. Poi si sono annessi la valle di Non, dove la lobby dei contadini ha scoperto che in Sudtirolo i contadini ricevono tanti di quei contributi da avere la necessita’ di ricorrere alla consulenza di associazioni di categoria per meglio coordinarli, e si sono ricordati delle comuni origini etniche ladine.

Nel frattempo i commercianti dei Portici di Bolzano, che per cinquecento anni sono stati la lobby piu’ potente della Provincia-provincia, impedendo l’apertura dei maxistore ed anche la presenza dei venditori ambulanti di fiori, “in nome del libero mercato e della libera concorrenza”, visto che oramai tutti si sono trasformati ed aggregati in lobby, si sono trasformati in una setta religiosa.

Questo e’ l’anno 2030 qui chi pensa e’ in minoranza, ma non ha importanza non serve piu’, uhuu, 2030 l’indifferenza e’ una virtu’ i cyber-nazi fanno uno show in TV, i liberatori picchiano barboni in nome di Gesu’, uhuu, l’inno nazionale suona tipo marcia funebre, il sesso virtuale e’ piu’ salubre in quanto che c’e’ un virus che si prende tramite il sudore, e in 90 ore si muore, l’HIV in confronto sembra un raffreddore, e’ un esperimento bellico sfuggito e il risultato e’ che nessuno fa l’amore. E io sono fuorilegge in quanto di questo parlo, in quanto penso a quando questo potevamo anche fermarlo adesso e’ tardi, per un poeta pirata che spera i bei ricordi e ha… Tanta nostalgia degli anni ’90, quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noe’, era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perche’. C’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme, c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica, c’era la musica, ricordo, la musica, la musica, c’era la musica, la musica. Tanta nostalgia degli anni ’90, quando il mondo era l’arca e noi eravamo Noe’, era difficile, ma possibile, non si sapeva dove e come, ma si sapeva ancora perche’. C’era chi aveva voglia, c’era chi stava insieme, c’era chi amava ancora nonostante il male, la musica, c’era la musica, ricordo, la musica, la musica, c’era la musica, la musica…

E mi viene la nostalgia degli anni Novanta, non quelli del Novecento ma quelli dell’Ottocento, quando essere di sinistra o di destra aveva ancora un significato profondo e non era un’etichetta facilmente rimovibile, di quelle che non indicano la composizione del contenuto o fanno riferimento a sigle incomprensibili.

Quando si sperava che la ragione umana avrebbe potuto superare i “sacri egoismi nazionali” per costruire un mondo migliore.

Quando Karl Renner affermava: “E’ il principio di personalita’ e non il principio territoriale che deve servire di fondamento alla norma giuridica, e le nazioni vanno costruite non come corporazioni territoriali, ma come associazioni di persone, non come Stati, ma come popoli, non in nome di leggendari diritti di Stato, ma del diritto reale del popolo” (1899).

E mi viene la nostalgia degli anni Novanta, non quelli del Novecento ma quelli del Settecento, quando la Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1789 affermava:

“Art. 1: Gli uomini nascono e vivono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilita’ comune.”

Principi ribaditi dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948:

“Art. 1: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignita’ e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Art. 2: Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le liberta’ enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sara’ inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranita’.”

Cose dei secoli scorsi, quando l’ethnos, il sangue ed il suolo sembravano nulla di fronte al coraggio ed alla ricchezza delle utopie politiche.

Cose dei secoli scorsi, quando c’era la musica.

(“2030” e’ una canzone del gruppo hip hop Articolo 31 contenuta nel CD “Cosi’ com’e'”del 1996.

Ringrazio Tobias Delle Donne per la consulenza discografica e generazionale)

Bolzano, 25 dicembre 2002.

Giorgio Delle Donne

1 Editoriale pubblicato sull'”Alto Adige” il 31 dicembre 2002.