Canzone dei dodici mesi

Canzone dei dodici mesi 1

Viene gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato fra le cui rive giace il mio corpo malato.

L’anno che si chiude e’ iniziato politicamente alla fine del 2000, con lo sciopero della fame contro il censimento.

Viene febbraio, e il mondo e’ a capo chino, ma nei conviti e in piazza lascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza.

A consolare i digiunanti e’ arrivato con l’auto blu il sottosegretario Bressa, dimostrando un grande interesse anche per le condizioni di salute dell’autonomia, invitando i digiunanti a mettersi a tavola e invitando chi si lamenta sempre dell’uso autoritario e paranoicamente etnico dell’autonomia di mettersi intorno ad un tavolo.

Cantando marzo porta le sue piogge, la nebbia squarcia il velo, porta la neve sciolta nelle rogge il riso del disgelo.

Visto che qui al paese gli italici autonomisti/ci non sono ancora riusciti ad esprimere una classe dirigente autorevole, l’SVP e gli esponenti del centrosinistra trentino hanno scelto i candidati anche per gli altoatesini.

Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce aprile viene, quali segreti scopri’ in te il poeta che ti chiamo’ crudele.

Con un accordo di doppia desistenza spacciato per patto politico per lo sviluppo dell’autonomia nelle due sole circoscrizioni elettorali sudtirolesi dove gli altoatesini possono eleggere dei candidati l’SVP ed il centrosinistra trentino, pronto a ribellarsi con Roma quando questa gli impone Mattarella come candidato paracadutato, hanno scelto i due candidati.

Ben venga maggio e il gonfalone amico, ben venga primavera, il nuovo amore getti via l’antico nell’ombra della sera.

I due candidati SVP/Centro”sinistra” hanno preso la minoranza dei voti degli altoatesini e la maggior parte dei voti dei sudtirolesi, mentre i candidati del Centrodestra hanno preso la maggior parte dei voti degli altoatesini e pochissimi voti dei sudtirolesi, i quali, se vogliono votare a destra, ma anche a sinistra, possono farlo benissimo votando per l’SVP

Giugno che sei maturita’ dell’anno, di te ringrazio Dio, in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io.

Ad urne aperte, visto il successo nazionale del Polo, che nelle regioni del nord vede l’SVP come un modello da imitare e raggiungere, l’SVP ha detto che i loro deputati non vanno conteggiati con quelli dell’Ulivo: solamente i voti e gli elettori possono essere confusi.

Con giorni lunghi di colori chiari ecco luglio, il Leone, riposa e bevi e il mondo attorno appare come in una visione.

In luglio e’ arrivato Ciampi, a ricordare che l’amore per la propria citta’ e per la propria provincia non deve necessariamente essere incompatibile con il rispetto per lo Stato in cui si vive o per l’Europa, e che la difesa dell’identita’ etnica non deve portare a forme di separatismo. Tutti i politici indigeni gli hanno dato ragione, sperando che partisse subito.

Non si lavora, agosto, nelle stanche tue lunghe, oziose ore, mai come adesso e’ bello inebriarsi di vino e di calore.

In agosto sono venuti in ferie, dopo il viaggio di giugno non ben organizzato, alcuni esponenti del Polo, che hanno detto: “Cambieremo il censimento, difenderemo la toponomastica bilingue e faremo anche le scuole bilingui”. Alcuni politici indigeni hanno dato loro ragione, sperando che partissero subito.

Settembre e’ il mese del ripensamento sugli anni e sull’eta’, dopo l’estate porta il dono usato della perplessita’.

In settembre il Paro’n del maso ha compiuto 60 anni. Le celebrazioni, soprattutto quelle teletrasmesse, costituiscono una vera chicca per gli amanti del kitsch.

Non so se tutti hanno capito ottobre la tua grande bellezza, nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza.

Nonostante le promesse di Bressa e di Frattini il censimento si e’ svolto esattamente come dieci anno or sono, facendo finta che non ci siano bambini bilingui, extracomunitari, il diritto alla privacy, l’Europa ed altre cosette di questo tipo.

Cala novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti lungo i giardini consacrati al pianto si festeggiano i morti.

Il Centrosinistra bolzanino decide di cambiare il nome della piazza principale della “parte italiana” della citta’, “in nome della convivenza e per spirito di servizio”, anche per onorare degli impegni assunti 30 anni or sono con l’SVP che, non essendo un partito all’italiana, ha una buona memoria ed una qual certa insistenza. L’SVP ripaga sempre gli alleati fedeli, e a Bressanone gli paga anche gli arretrati.

E mi addormento come in un letargo dicembre, alle tue porte, lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte.

In dicembre ancora una volta i trentini ci hanno consolato. Quando uno e’ esasperato dalla politica etnocentrica altoatesina, dove i politici del centrosinistra sono cosi’ assolutamente inutili e quelli del centrodestra sono cosi’ assolutamente dannosi, e’ consolante guardare cosa succede nel Consiglio provinciale trentino e nel Consiglio regionale e dire: “Non lamentiamoci troppo, guarda cosa succede giu’ per l’Italia!”

O giorni, o mesi, che andate sempre via; sempre simile a voi e’ questa vita mia; diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, la mano di tarocchi che non sai mai giocare.

(Guccini, Canzone dei dodici mesi)

Bolzano, 25 dicembre 2001.

Giorgio Delle Donne

1 Editoriale pubblicato sull'”Alto Adige” il 31 dicembre 2001.