Collaboratori e collaborazionisti

Collaboratori e collaborazionisti 1

Strano posto il Sudtirolo.

Il dr. Gentilini, sindaco di Treviso della Lega Nord, famoso per avere proposto di travestire gli extracomunitari da leprotti per consentire la loro caccia da parte dei locali e per avere fatto togliere le panchine della citta’ per impedire agli extracomunitari di potersi sedere o addirittura sdraiare, intervenendo durante la campagna elettorale per le amministrative di Bolzano a favore del Polo ha ricordato che lo Stato dovrebbe delegare alle Regioni, e nella nostra Regione alle Province, anche le competenze sull’ordine pubblico. E’ seguito un imbarazzato silenzio degli esponenti locali del Polo, anche dei leghisti, che francamente non si riesce a capire cosa possano pretendere che lo Stato deleghi alla Provincia che non sia gia’ stato chiesto ed ottenuto dall’SVP. Forse potrebbero richiedere un uso piu’ equo e democratico delle competenze o una autonomia per il territorio e non per i gruppi etnici, ma rischierebbero l’espulsione dal partito.

L’ex leader ciellino Formigoni, eletto presidente – pardon, governatore – della Lombardia nelle liste del Polo, ha giurato fedelta’ al popolo padano, e subito il presidente – pardon, Landeshauptmann – dell’Autonome Provinz Bozen ha ricordato che, se l’avesse fatto lui, sarebbe stato sicuramente denunciato da qualche esponente del Polo. E’ seguito un imbarazzato silenzio degli esponenti locali del Polo.

L’onorevole Frattini, ma ad onor del vero anche gli esponenti del centrosinistra, chiede l’abolizione della norma che impone 4 anni di residenza in provincia per poter esercitare il diritto di voto. La norma era stata richiesta, ed ovviamente ottenuta, dall’SVP per evitare che lo Stato potesse influenzare gli esiti elettorali favorendo politiche migratorie, ma ora che lo Stato non e’ piu’ in grado di nuocere all’SVP non e’ ben chiaro chi possa influenzare gli esiti elettorali locali e come si possa giustificare questa norma ora che si chiede il diritto di voto anche per gli extracomunitari residenti. E’ seguito un imbarazzato silenzio degli esponenti locali del Polo, che si rendono conto che il loro elettorato non vedrebbe male l’elevazione del limite ad almeno 20 anni. A proposito: e’ vero che se un extracomunitario acquisisce la cittadinanza italiana in Sudtirolo puo’ votare immediatamente, mentre un residente a Rovere’ della Luna, qualora si trasferisse a Magre’, non potrebbe votare per 4 anni?

L’onorevole Widmann ha proposto di riaprire le case chiuse, rimembrando i bei tempi in cui la prostituzione si esercitava al sicuro ed al riparo dagli occhi indiscreti. E’ forse la prima volta che l’SVP, che di solito si occupa dei masi chiusi, si interessa anche di case chiuse, a dimostrazione che, come dice Brugger, il partito sudtirolese cerca di occuparsi anche degli interessi degli altoatesini. Reazione imbarazzata delle donne SVP, che hanno ampiamente dimostrato la loro autonomia dal partito nominando presidente del Comitato per le pari opportunita’ la figlia di Unterberger, il Boss del partito di Merano, gia’ moglie dell’onorevole Zeller. E’ seguito un imbarazzato silenzio degli esponenti locali del Polo, ma anche del centrosinistra, che al proprio interno deve gestire, oltre ai rampanti professionisti della politica e delle libere professioni, anche alcune donne cinquantenni che hanno passato gli anni della loro gioventu’ a criticare la mercificazione dei rapporti umani, compresi quelli sessuali, arrivando a paragonare il matrimonio ed il lavoro domestico con forme di prostituzione convenzionale.

Il procuratore Paparella ha rinviato a giudizio la coppia Klotz & Poeder per avere istigato la popolazione dell’Alto Adige a denunciare i mafiosi pentiti qui residenti a spese dello Stato, boicottando cosi’ i programmi del Ministero dell’interno. I due, gia’ passati agli onori delle cronache per avere pubblicato dei manifesti con dei cessi, ovviamente tirolesi, con la scritta “Wir pfeifen auf diesen Staat” (Noi fischiamo/pisciamo su questo stato), ed essendosela cavata allegramente in sede giudiziaria sostenendo il primo significato del termine, hanno sostenuto che, con la loro richiesta, intendevano aiutare la popolazione sudtirolese e non boicottare il Ministero degli interni. In effetti non solamente i sudtirolesi, ma anche gli altoatesini sono rimasti impressionati, non tanto dal gesto del pentito che ha dato di matto sul balcone, quanto dall’apprendere che in Sudtirolo si trovano circa 35-60 mafiosi pentiti. La cosa non e’ poi cosi’ strana: sia i pentiti che i condannati al soggiorno obbligato vengono inviati lontani dai loro ambienti naturali, cosi’ come lo stato fascista inviava i sudtirolesi “nemici dello stato” a Pantelleria o a Lipari, dove incontravano il fior fiore della dissidenza antifascista, che cercava di fare loro capire, quasi sempre inutilmente, che il nemico era lo stato fascista, non il popolo italiano. E’ seguito un imbarazzato silenzio degli esponenti locali del Polo, soprattutto dei leghisti. Ma come, si diranno, ci rubano le idee migliori! Come faremo il prossimo anno a fare una campagna elettorale distinguendoci da loro?

Il dibattito politico e’ talmente incancrenito, lontano dalla realta’ quotidiana, urlato e contraddittorio, che in poco tempo, a seconda delle circostanze, una autonomia etnofederalista puo’ trasformarsi in un modello di convivenza e viceversa, a seconda che si stia nella maggioranza o all’opposizione, e non mi stupirei di vedere i collaboratori di giustizia definiti collaborazionisti.

Come faranno a distinguersi gli esponenti locali del Polo, durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del prossimo anno, dagli obiettivi ottenuti e/o richiesti dall’SVP e dagli ultra’ sudtirolesi, che per gli esponenti del Polo delle altre regioni dell’Italia settentrionale sono considerati un modello da raggiungere? Come faranno, in caso di vittoria del centrodestra, gli esponenti locali del Polo ad accusare il governo svendere, in cambio dell’appoggio SVP, gli altoatesini?

Come possono gli esponenti locali del centrosinistra governare con chi ha una concezione etnofederalista dell’autonomia, la stessa concezione che giustamente il centrosinistra combatte nelle altre regioni d’Italia?

Strano posto il Sudtirolo. Oramai tutti dicono le stesse cose, ma, dicendole a volte in lingue diverse, fanno finta di essere diversi.

Bolzano, 6 luglio 2000.

Giorgio Delle Donne

1 Editoriale pubblicato sull'”Alto Adige” il 14 luglio 2000.