Caro amico ti scrivo

Caro amico ti scrivo 1

Caro amico Ti scrivo, cosi’ mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano, sul giornale Ti scrivero’.

Da quando sei partito ci sono molte novita’: l’anno vecchio e’ finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va.

Garantite giustamente le minoranze nazionali, non si riesce, perche’ non si vuole, trasformare questa autonomia etnica in uno strumento territoriale di gestione delle competenze e delle risorse, ribadendo solamente la logica dei rapporti di forza etnico-numerici dell’ambito locale.

Si esce poco la sera, compreso quando e’ festa, e c’e’ chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra.

Nessuno si definisce razzista, ma in questa regione non sono riusciti ad integrarsi bene nemmeno i regnicoli (gli italiani originari delle “vecchie province del regno”), figurarsi gli extracomunitari.

Per timore di perdere le prebende autonomistiche la classe politica trentina non riesce a far niente di meglio che scimmiottare i sudtirolesi, favorendo la (ri)costituzione di tutto cio’ che ricorda il vecchio, amato Tirolo, con mostre storiche, compagnie degli Schuetzen, stili politici, salvo poi ricordare, in occasione della visita di Ciampi, i 600.000 morti della Grande Guerra, De Gasperi e Battisti, il quale, ben conoscendo i suoi conterranei, auspicava un “bagno di italianita’” per il Trentino in caso di annessione al regno d’Italia e scriveva alla moglie: “Se vivro’ mi lapideranno, se moriro’ mi faranno una lapide”.

E si sta senza parlare per intere settimane, e a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane.

Pensa ad esempio alla rappresentanza italiana nella giunta provinciale di Bolzano.

Pensa al Consiglio provinciale di Bolzano, dove l’SVP ha 22 consiglieri su 35 ed intende modificare il regolamento consigliare per non perdere nemmeno il tempo di ascoltare l’opposizione.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno portera’ una trasformazione e tutti quanti stiamo gia’ aspettando.

Nel settore della televisione prima o poi passera’ il progetto SVP di dividere anche il TG3, uno dei pochi elementi che hanno ancora un carattere regionale; contemporaneamente il governo italiano ha approvato il finanziamento da parte dell’Autonome Provinz Bozen del TG pantirolese, suscitando ancora una volta l’invidia dei trentini, che non possono mica consorziarsi coi lombardi o con i veneti, abituati a dare allo Stato molto piu’ di quello che lo Stato spende nelle loro regioni/Regioni. Nell’epoca della globalizzazione e della new economy la Provinz de Trent sta cercando di boicottare la decisione dei soci di una cassa rurale periferica trentina di vendere le proprie quote ad una cassa rurale periferica bresciana.

Sara’ tre volte Natale e festa tutto il giorno. Ogni Cristo scendera’ dalla croce e anche gli uccelli faranno ritorno.

Anche la neoclonata Cogo potra’ inventarsi qualcosa per dimostrare che la Regione non e’ un ente inutile ne’ tanto meno un cimitero degli elefanti politici che elargiscono pensioni integrative; che i sei mesi per replicarsi non sono stati spesi invano; che Atz ha trovato un carrozziere onesto e ha scoperto che e’ sempre meglio lasciare un po’ di spazio anche alle capre, perche’ cosi’ non fanno piu’ l’opposizione e non fanno ancora i governanti, pardon, politically correct, le governanti.

Ci sara’ da mangiare e luce tutto l’anno; anche i muti potranno parlare, mentre i sordi gia’ lo fanno.

Pensa ad esempio alla rappresentanza altoatesina dell’Ulivo, che parla a degli interlocutori che ascoltano solamente l’SVP, che pure e’ un partito con delle caratteristiche che lo rendono piu’ simile ed organico al Polo che all’Ulivo.

Pensa agli elettori dell’Ulivo e del Polo dell’Alto Adige che vedranno imporsi, ancora una volta, dei candidati-UFO.

E si fara’ l’amore ognuno come gli va; anche i preti potranno sposarsi, ma soltanto ad una certa eta’.

Anche chi non si sente parte dei gruppi statutariamente riconosciuti, o fa finta di farne parte aderendovi o assimilandosi, potra’ dichiararsi al prossimo censimento per quello che realmente si sente di essere, rivendicando il diritto di esistere, di avere un sistema scolastico appropriato alla propria situazione e alle richieste del mondo reale, che e’ sempre piu’ diverso dalla situazione kafkiana politicamente realizzata in questa terra.

E senza grandi disturbi qualcuno sparira’; saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni eta’.

Anche se, solitamente, sono sempre i migliori che se ne vanno.

O forse saranno le vittime dei Lager ed i partigiani in caso di vittoria della linea culturale di Storace del Polo?

Vedi caro amico cosa Ti scrivo e Ti dico, e come sono contento di essere qui in questo momento.

Vedi caro amico cosa si deve inventare per poter riderci sopra, per continuare a sperare.

E se quest’anno poi passasse in un istante, vedi amico mio come diventa importante che in quest’istante ci sia anch’io.

L’anno che sta arrivando tra un anno passera’. Io mi sto preparando, e’ questa la novita’.

Dalla, sempre.

(Non e’ solamente il nome del cantautore, puo’ essere anche un consiglio)

Bolzano, 29 dicembre 2000.

Giorgio Delle Donne

1 Editoriale pubblicato sull'”Alto Adige” il 31 dicembre 2000.